Archivio Storico 2011-2017

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Castelli, whisky e continental breakfast

11 Marzo 2014
Prosegue il tour goloso in Scozia
Proseguiamo verso Inverness, dove facciamo amicizia con l'”Aberdeen Angus Burger”. Ad Aberdeen ci siamo appena passati, ma l'aberdeen angus è una varietà di mucca, che pascola felice per le dolci colline erbose, e che ha una carne che mi fa uscire una lacrimuccia. Il burger in questione si trova al Johnny Foxes pub and restaurant, una specie di istituzione, ed è mio a 7,95 sterline, comprensive di insalatina e patate fritte. Inizio a sbirciare gli annunci immobiliari, perchè in un posto così mi ci voglio trasferire.

Lochness è dietro l'angolo, e non ce lo possiamo perdere, quindi facciamo le cose fatte bene e prenotiamo una crociera sul lago con conseguente attracco al castello di Urquhart. Diciamo che la crociera non è così necessaria, che vedremo in seguito paesaggi molto più suggestivi, e che l'Urquhart castle altro non è che un insieme di rovine con un centro visitatori, ma è tutto organizzato talmente bene, e spiegato nei dettagli, che si apprezza per forza.

Ma il gioco continua, prima di cena abbiamo in programma l'Eilean Donan Castle, per capirci quello dove hanno girato “Highlander - L'ultimo immortale”, uno degli 007 e un sacco di altri film. Il castello è da favola, ancorato alla terra ferma da un ponte ad archi non avrei mai smesso di fotografare.

Dopo la visita di nuovo in auto, verso l'isola di Skye. Sosta in un pub con la scritta “world-wide-whisky-web” sotto alla bottigliera, in compagnia di una ventina di cicloturisti pucciati nel fango. Passiamo oltre. Il b&b Ceol Na Mara ci accoglie in seguito nel migliore dei modi, è sulla strada per Skye ma rimane prima del ponte per l'isola, in mezzo al nulla, di fronte al mare.

Due notti sono d'obbligo, in una camera con vista, vasca al centro di un bagno enorme, e due proprietari dolcissimi. Proprio a loro chiediamo consiglio su dove andare a cena, peccato che non si vedano ristoranti nel raggio di miglia... veniamo indirizzati verso Plockton, altro paesino di pescatori da dove si dice arrivi tutto il pesce che verrà servito alcune ore dopo nei ristoranti di Londra. Ci arriviamo attraverso una strada a doppio senso con una sola corsia, con piazzole a destra e sinistra per far passare le auto che incontriamo. Strade del genere saranno molto comuni in tutta la zona, soprattutto su Skye. Essendo famoso per i crostacei... al Plockton Inn chiediamo due stufati di cervo. Teneri, saporiti, sugosi, pazzeschi. Anche in questo caso metà paese si era dato appuntamento al pub, birra a fiumi, e tanto whisky.

La mattina parte con una full scottish breakfast, su cui mi sono già dilungata, e prosegue con l'isola di Skye. Valli, montagne, cascate, fiordi, in un paesaggio a metà tra la favola e la luna; l'isola conta più animali che uomini, le pecore bianche dal muso nero punteggiano i lati delle minuscole strade.

La sera decidiamo di scegliere un'altra colazione per il giorno dopo: io opto per la “continental breakfast”, composta da pane tostato, prosciutto cotto, cheddar, pomodori, uova sode, yogurt e frutta, tanto per stare leggeri. Il marito invece preferisce la “fish choiche”, aringa affumicata servita su del pane integrale. Il sig. Calderwood, il proprietario, ci spiega che questo è l'unico piatto che rischia di non portare in tavola al mattino perchè gli fa veramente gola.

Ha un asso nella manica: è un artigiano, costruisce cornamuse, e si esibisce in un concerto privato nella sala da pranzo, mentre facciamo colazione con una coppietta americana e guardiamo il mare dalla finestra.

Dal mare alla montagna: si va al Ben Nevis, LA montagna scozzese, e ovviamente la più alta del Regno Unito. Ci troviamo catapultati in una gara internazionale di down hill, prendiamo una funivia e siamo in cima, è primavera ma c'è la neve, nonché ciclisti ovunque; all'arrivo della competizione un furgoncino vende hamburger di manzo o di cervo, con cipolla piastrata. Ne prendo uno di cervo, la venditrice commenta con “scelta salutare, eh?!” e mi appoggio ad una sedia da giardino guardando le evoluzioni dei ragazzi su due ruote. Se non ricordo male, 2.50 sterline. Ci vuole poco a farmi felice!
Dopo il castello di Stirling, torniamo ad Edimburgo, questa volta per la visita vera e propria. Castello, Camera Obscura, la residenza della Regina, e la vicina Rosslyn Chapel, avvolta nel misticismo di colonne e fregi intarsiati nella pietra.
Pranziamo al “The Hub”, nel Edinburgh's Festival Centre, appena fuori dal castello, una torre gotica tra i simboli della città, dove abbiamo ordinato delle insalate stuzzicanti, previste per poter finire il pasto con cheesecake alle fragole e brownies. Si è all'interno di un centro culturale, e l'atmosfera che si respira sarebbe bastata a farci felici, ma i dolci sono stati la proverbiale ciliegina.

Dato che abbiamo trascorso una settimana da favola, nei luoghi che hanno ispirato dozzine di scrittori, pensiamo di finire il nostro tour all'Elephant House, dove J. K. Rowling ha passato, così si dice, molti giorni scrivendo del maghetto più famoso degli ultimi anni. Ok, lo ammetto, è stata una scelta turistica, ma a Edimburgo è più difficile trovare qualcosa di autentico, e tutto sommato non ci siamo lamentati; il menu è troppo ispirato alla cucina italiana ed estera in generale, ma il pollo al curry verde con riso pilaf è stato veramente buono. E poi chissà, se ci sono delle vibrazioni 'da scrittore' in giro, che qualcosa arrivi anche a me!
primi sui motori con e-max.it
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