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Il fascino del pane cotto su pietra

07 Agosto 2013
Ancora sulla cucina armena
Vi avevo anticipato il piacere di avere scoperto la cucina armena in un precedente articolo.

Tra gli ingredienti e le materie prime che ho apprezzato di più posso annoverare sicuramente le erbe aromatiche.

Le trote salmonate sono una prelibatezza, principalmente vengono cotte alla brace e accompagnate con patate al forno e insalate di radicchio, basilico rosso, noci caramellate e un formaggio simile al gorgonzola. Le erbe aromatiche hanno una parte importante nella cucina armena ma sono sempre usate in modo calibrato da non coprire il gusto naturale dell'ingrediente principale.

Veniamo ora a ciò che mi ha davvero affascinata.

Non esiste la pasta, ma i deliziosi involtini di pane con all'interno le più svariate erbe e la loro JaJik salsa di cetrioli, yogurt e aglio la sostituiscono degnamente.

Il pane la fa davvero da padrone, è disponibile in diverse forme, ma assolutamente da assaggiare è il tipico Lavash, una larga e sottile sfoglia di pasta non lievitata che viene cotta sulle pareti roventi nel tonir, un tradizionale forno di pietra interrato.

È davvero affascinante guardare le donne armene che lo preparano con una grazia incredibile, girano l'enorme sfoglia di pasta (grande il doppio di una pizza) sulle mani e la lanciano in alto con un'abilità degna di uno dei nostri maestri pizzaioli.

Il Lavash ha il vantaggio di potere essere conservato a lungo e di essere facilmente trasportato, la sfoglia appena cotta infatti è morbida e si può piegare come un fazzoletto, poi col tempo si secca e può durare anche settimane, per farlo ridiventare morbido basta inumidirlo.
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