Archivio Storico 2011-2017

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Dichiarazione d'amore in riva al lago

12 Settembre 2013
da Zù a Riva di Solto
Davide Corti è mio amico da molti anni, e ogni tanto si entusiasma per un cibo o un vino assaggiati qua e là. Mi telefona e ne parliamo. Ma stavolta ha voluto fare di più, è rimasto così entusiasta del ristorante Zù e del suo chef che mi ha chiesto di parlarne. In attesa di provarlo personalmente, vi pubblico la sua poetica recensione. Che ne dite, vale la pena provarlo, no? (L.R.)

Non c'è amore più sincero di quello per il cibo.
George Bernard Shaw

Fra un’onda e l’altra si è trasportati verso la riva, si scorge un buon posto ove desinare.
Il ristorante Zù di Riva di Solto è fra i migliori che il lago d'Iseo può offrire, buona la cucina e la presentazione dei piatti, che, accompagnati dal bel panorama, fan sì che anche il viandante ne esca appagato.
Io personalmente, non essendo uno chef né un grande intenditore ma solo una buona forchetta, passo ad una mia personale descrizione delle portate servitemi.
Saltato l’aperitivo della casa e i convenevoli stuzzichini, mi sono fatto portare una Sinfonia di profumi e sapori del Sebino, un piatto di antipasto con quattro specialità di lago, trota lacustre in salsa marinata con polenta di Storo; terrina di lago alle olive taggiasche e maionese aromatizzata; agone del Sebino alla griglia; alborelle carpionate alla maniera di Zù (la ricetta è segreta).
Saltato il primo mi sono fatto scivolare sotto gli occhi uno dei piatti che amo di più, ovvero una selezione di formaggi e confetture… Abbinare un formaggio come il nostro Bagoss o altri alle erbe delle nostre valli con il miele e confetture è la fine del mondo, mancava la marmellata di fichi, quella dà sempre un tocco in più e una buona fetta di quello speziato al peperoncino,ma sono sopravvissuto lo stesso, gustandomi gli altri sapori caseari delle nostre valli.
Per dolce ho preso una mousse all’amaretto che deliziava le papille gustative, gentilmente accompagnata da un calice di malvasia.
La scelta nel ristorante era molto ampia, ma già ho fatto fatica a perdere qualche chiletto… Se no sarei andato anche di Tortelli di Salmerino all’ortica selvatica.
Come vino ho bevuto un Ribolla Gialla Jermann del 2010 che tutti conosceranno per le sue note fresche e fruttate. Sì lo so, si sposa bene con il pesce e meno con i formaggi, ma, nonostante gli indottrinamenti della mia amica Laura Rangoni, sono un umile viandante che continuerà il suo peregrinare nei posti più belli del mio lago, alla ricerca dei suoi sapori.
Complimenti allo Chef Patrizia Zenti ed a tutto lo staff. Davide Corti
primi sui motori con e-max.it
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